la mia musica - Le proposte concertistiche

La musica del silenzio

 
SottotitoloConcerto per la Festa dei Morti
GenereCanzone d’autore e musica popolare siciliana
Duratacirca 50min
Descrizione

In Sicilia, l’antica tradizione di celebrare la Festa dei Morti, è stata una ricorrenza molto sentita dalla popolazione. Per nulla triste e mesta commemorazione dei cari defunti, essa è stata la rappresentazione concreta di una concezione filosofica molto diffusa fra i popoli mediterranei: il concetto di circolarità del tempo, a cui appartiene, senza soluzione di continuità, la vita e la morte; due aspetti della realtà sensibile che non sono per nulla opposti e contrari, ma conseguenti e complementari. Sono i defunti che, nella notte tra il primo e il due novembre, ritornano a portare doni ai bambini, giocattoli o dolci tipici, stabilendo così un rapporto di affetto e di vicinanza tra le generazioni, tra i due estremi biologici del nuovo e del vecchio.

"Che in Sicilia siano i morti a portare i doni ai bambini non fa che confermare che ogni nascita è un evento miracoloso, una ri-attualizzazione dell’infinito passaggio dal non essere all’esistere, una rifondazione e un ricominciamento cosmici.” (A.Fogazza)

Come molte tradizioni popolari, anche la Festa dei Morti rischia un progressivo deterioramento o addirittura la scomparsa negli usi e nei costumi moderni. Soppiantata da feste e ritualità lontane, appartenenti ad altri popoli e culture, stranamente sostenute da sciagurate campagne pubblicitarie, la antica ricorrenza siciliana rimane solo nel nostalgico ricordo degli anziani.
Noi crediamo invece nel valore della memoria e della tradizione e nutriamo il vivo desiderio di un suo recupero attraverso la riflessione e il dovuto rispetto sulla nostra storia e sulla nostra cultura.
Da queste considerazioni scaturisce il progetto LA MUSICA DEL SILENZIO:

  • un concerto che è anche una proposta di incontro di sensibilità e di umanità; che infrange le moderne barriere erette a separare il concetto di vita e di morte; nella insana e innaturale ricerca di perpetuazione di un giovanilismo senza fine, rifuggendo e quasi negando l’evidenza naturale del trapasso;
  • un contatto con la più incorporea delle arti, la Musica, all’interno del luogo più incorporeo per definizione, il luogo dei defunti, il cimitero, recuperato ad una condizione di “vivibilità”;
  • la Musica che riesce a lavorare, a scavare dentro di noi, che “parla alle Anime”, a quella parte sottile del nostro essere che ci trascende; che viene da prima di noi e che ci sopravvivrà;

I cimiteri sono i luoghi che più d’ogni altro accomunano la percezione della nostra precaria condizione umana. Sono i luoghi che ospitano, armoniosamente, la nostra meditazione sui significati profondi della vita, prima ancora che il nostro dolore e le nostre lacrime. Sono lo spazio dove travolgente è l’abbraccio, l’incontro, lo slancio del tripudio di anime, dei vivi e dei morti. In questa percezione emozionale, il cimitero assume anche la dimensione di spazio artistico, già architettonico, ma anche musicale. Il cimitero è il luogo ideale dove riannodare i fili con l’antica tradizione mediterranea della Festa dei Morti. Servendosi proprio dell’arte musicale, così umana, così trascendentale.

“...ogni musicista sa che le vere difficoltà di una composizione sono l'inizio e la fine. La musica, attraverso la percezione dell'estensione nel tempo, è consapevolezza della fine. Ciò significa che la musica come «arte del tempo» è arte della morte; qui sta la sua inconfondibile efficacia nell'accedere direttamente alla sfera dei sentimenti umani...” (Rainer Bischof)

Programma un programma musicale fatto di suoni e parole della gente di Sicilia; brani della tradizione popolare, come l’Ottavario dei defunti del 700 in lingua siciliana, accanto a nuove canzoni di Carlo Muratori dove lo scorrere del tempo, e i significati esistenziali si intersecano per favorire il ricordo e la meditazione; antiche Ninne nanne e, per chiudere, la versione siciliana di Gracias a la vida, eterno successo dell’indimenticabile Violeta Parra. uno sguardo interiore verso tutti i cimiteri, soprattutto verso quel Mare Mediterraneo diventato il più grande cimitero dei migranti africani.
Formazione CARLO MURATORI - voce e chitarre
MATTEO BLUNDO - viola
MARCO CARNEMOLLA - basso e voce
CHRISTIAN BIANCA - violino
Cachet ASSOCIAZIONE FOLKSTUDIO-SR
INDIRZZO Via Siracusa 45 - 96100 Belvedere di Siracusa
TEL. & FAX 0931-711958
E-MAIL folkstudio@iol.it

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