Dda Bbanna a muntagna

II gruppo siracusano I CILLIRI, alla cui formazione tanto contribuirono i compianti Nino Trommino e Antonino Uccello, già alla sua seconda silloge (la prima, "Sutta 'n velu", si è imposta per il rigore formale e per le scelte operate) si colloca a buon diritto nel filone della migliore tradizione del canto popolare siciliano, offrendo contributi di notevole pregio e rarità e inserendosi prepotentemente in quello specifico clima che intende recuperare e portare alla luce un genere culturale "sommerso" e dimenticato, se non emarginato dalla cultura ufficiale, eppur tanto vivo e presente.Nella prefazione ai CANTI POPOLARI DI NOTO, il demologo noticiano Corrado Avolio affermò che il popolo siciliano"non ama i canti corali, che il suo canto è piuttosto un monologo, come quello dell'usignolo. Affermazione ripetuta in tempi recenti da Leonardo Sciascia e fatta propria dalla grande cantatrice del sud Rosa Balistreri. Ciò è vero, come è vero che I CILLIRI non "fanno" coro; anzi, ricamando con la loro arte raffinata e sapiente merletti di note e melodie alle ali silenti del tempo e rinfrescando, con l'arte di far nuovo l'antico, i confini archeologici di canti perduti fra le pieghe della memoria, esaltano il canto-monologo e imperlano di struggente malinconia, di sfavillante dolcezza, di segrete malie (in questo fedeli all'anima siciliana) i testi anonimi della grande tradizione siciliana raccolti dal Pitrè, da Avolio, dal Favara, da Uccello, dalla Guggino, riallacciando cosi i nodi sciolti della fantasia popolare. Molti di questi testi sono stati musicati dai CILLIRI (giacché non ce ne è giunta la melodia) ed anzi il loro principale animatore, Carlo Muratori, è autore dello splendido testo "Turi nun parrò" (che e presente nel primo album ed è il canto della rassegnazione atavica del siciliano e della sua solitudine, il quale proprio perché solo, per dirla con Sciascia, è d'accordo con tutto e con tutti, fatalmente, e non pensa affatto a trasformare il mondo, a migliorarlo o a distruggerlo, ma lo accetta qual è) e di "Dda bbanna a muntagna", canto di dolore, di amore e di speranza, che titola e chiude questa raccolta e che dissolve il tema precedente in un superamento dilatato come polla di sospiri.

Enzo Papa