CARLO MURATORI | DIES IRAE Torna al sito
 

NUOVO PROGETTO MUSICALE PER CARLO MURATORI DEDICATO AL TERREMOTO DELL’11 GENNAIO 1693 E ALL’ERUZIONE DELL’ETNA DEL 1689.

Il recupero di memorie dolorose sublimate dal linguaggio epico dei cantastorie dell'epoca.

"DIES IRAE, la Cantata di li rujni" è il nuovo cd/book del cantautore siciliano Carlo Muratori uscito ai primi di marzo di quest’anno per Le Fate Editore. Un lavoro di ricerca storica e di inedita musica popolare in cui il musicista presenta la sua personalissima re-interpretazione di due lunghe storie antiche (circa mezz’ora ciascuna): il Terremoto del 1693 e l’Eruzione dell’Etna del 1689, con in chiusura il rifacimento dell’ottocentesca Coroncina per le anime del Purgatorio appartenente al rito dell’Ottavario dei defunti in lingua siciliana.

In apertura del cd un brano inedito Incipit che racchiude il senso di tutto il progetto. Lo stile è quello delle Cantate barocche, in cui si susseguono recitativi, arie cantate, storie e musica. “Le immagini che in questi giorni vengono sparate fuori dalle tv o dai computer raccontano le ferite dei luoghi, il dolore e la paura dei terremotati. Immagini di distruzione, ammassi di rovine indistinte a fare da sfondo alle facce sconvolte di quelle popolazioni. Dov’è la speranza di un futuro? Dov’è il senso di queste tragedie? - si interroga Muratori - È in questi momenti che la nostra mente brancola nel buio, alla ricerca di un minimo perché, di un brandello di logica e di consolazione. Ho pensato anche agli eventi catastrofici che hanno sconquassato la mia Isola; dai terremoti ai maremoti, alle eruzioni dell’Etna. Quello violentissimo delle 13,30 della domenica 11 gennaio 1693. Una strage in tutta la Sicilia orientale. Sessantamila morti, paesi rasi al suolo, elenco infinito di morte e devastazione, territorio profondamente modificato nella sua morfologia. Il terremoto più forte mai registrato sul territorio italiano e il ventitreesimo più disastroso della storia dell’umanità”.

Un momento di riflessione, di meditazione sulla precarietà umana e sulle catastrofi naturali. “Mi ha impressionato il linguaggio usato dai nostri cantastorie per raccontare quei momenti di inferno. È una lingua siciliana apocalittica, le parole sono roboanti, colpi di tamburo e di scure che si abbattono sulle anime degli ascoltatori. Riprendendo il pensiero di quell’epoca, il narratore ci rappresenta la catastrofe come punizione divina, vendetta di un Dio impietoso che castiga alla sua maniera i peccati dell’umanità irredimibile”. “Oggi – conclude Muratori - siamo lontani anni luce da quella mentalità, anche se queste disgrazie colpiscono profondamente la nostra umanità, ci interrogano e ci lasciano sbigottiti. È come se un terremoto attivi per simpatia altre scosse, dell’anima, della coscienza“.

Al cd è accluso “Catastrofi e storie di popolo”, una ricerca dello storico Luigi Lombardo, da cui sono tratti i testi delle storie che ha musicato Muratori, insieme alla narrazione poetica di altri cuntastorie degli ultimi tre secoli, tutti incentrati sul tema dei cataclismi naturali. Il progetto editoriale sarà impreziosito dalle opere pittoriche gentilmente concesse dall’artista americana Hollis Hammonds, e dalle foto di Luca Migliore. Da questo lavoro sarà tratto uno spettacolo teatrale.